Fake News sulla Plastica

Fake news sulla plastica: le convinzioni da sfatare

Sono diverse le fake news sulla plastica che si leggono sui giornali o che vengono raccontate in tv. Molte di queste esplorano i temi più caldi dell’attualità, come la sostenibilità ambientale e i cambiamenti climatici. 

Sono tutti argomenti molto seguiti e che possono trarre in inganno le persone che leggono velocemente le notizie, senza approfondire, provocando così una disinformazione generalizzata

In questo articolo sfatiamo alcuni miti negativi sulla plastica e approfondiamo il concetto di fake news, come mai il mondo della plastica ne è così coinvolto e cosa fare per riconoscere una notizia non vera.

 

Quali sono le fake news sulla plastica più comuni? 3 esempi e 3 smentite

Sulla plastica circolano spesso notizie incomplete oltre a vere e proprie “bufale” che tendono a demonizzarne l’uso. Ma cosa c’è di reale e cosa di inventato? Vediamo 3 esempi.

1. La produzione di bioplastica sottrae terreni all’agricoltura

Questa è una delle fake news che circolano in rete e che è stata smentita dalla ricerca Bioplastics: facts and figures – European Bioplastic. Secondo lo studio, infatti, nel 2021 “i terreni dedicati alla produzione delle bioplastiche hanno raggiunto lo 0,01% della superficie agricola mondiale, pari a 700 mila ettari”.

2. La plastica non può essere biodegradabile

Anche questa è una fake news molto comune che tende a generalizzare un’affermazione legata al riciclo della plastica. In realtà, la biodegradabilità della plastica è un fatto reale, ma non solo, anche i polimeri ottenuti da combustibili fossili possono essere biodegradabili.

3. La plastica è dannosa per l’ambiente e andrebbe vietata

Al contrario di ciò che si pensa, alcuni studi scientifici, come il Comparison of Life Cycle Assessment of PET Bottle and Glass Bottle, hanno dimostrato che la plastica provoca meno danni all’ambiente rispetto ad altri materiali, come il vetro per esempio. 

I problemi legati all’inquinamento da plastica non si possono negare, ma bisogna capire da dove nascono. È la plastica in sé a inquinare o un comportamento scorretto dell’uomo che non sa come smaltirla o riutilizzarla al meglio? 

La plastica, tra verità e falsi miti

Sulla plastica circolano molte notizie, alcune spesso in contrasto tra loro. Si dice che sia la maggiore responsabile dell’inquinamento del pianeta, che possa resistere nell’ambiente migliaia di anni e che consumi le risorse destinate alla filiera agricola. 

Il messaggio che, però, spesso non passa è che il problema maggiore sulla plastica non riguarda il suo ciclo di vita, ma come viene utilizzata e gestita dall’uomo. Solo per fare un esempio: oggi generiamo più rifiuti rispetto alla plastica che produciamo e, in Europa, se ne ricicla solo una piccola percentuale (circa il 30%).

Inoltre, in alcuni Paesi i rifiuti non sono ben gestiti. In Cina e Indonesia, per esempio, i prodotti di plastica sono abbandonati in discariche non controllate e a cielo aperto, generando così seri problemi per l’ambiente. Cosa fare quindi? 

Partiamo dal presupposto che la plastica è una risorsa molto importante per diversi settori (dall’alimentare all’automotive e la pneumatica) ma va sicuramente gestita meglio. Per questo serve sensibilizzare le persone non solo sui possibili riutilizzi, ma anche sul corretto smaltimento. 

In base alla tipologia, la plastica infatti si può riciclare diverse volte e il materiale ottenuto può essere utile per produrre a sua volta altri prodotti. Inoltre, si può investire sulle plastiche bio-based (ricavate da biomassa vegetale) e quelle biodegradabili (degradate da microrganismi in acqua, gas, biomasse). 

Cosa sono le fake news, da dove nascono e perché molte riguardano il mondo della plastica

Le notizie false che circolano in rete possono generare opinioni errate sulla nostra visione del mondo. Approfondiamo meglio l’argomento cercando di capire, prima di tutto, cosa sono le fake news, come nascono e quali tematiche coinvolgono. 

Cosa sono le fake news?

Le fake news – o “bufale” come sono spesso chiamate in italiano – sono notizie non verificate basate su fatti e/o dichiarazioni errate ed eventi mai accaduti.  

Non si tratta di comunicazioni completamente false, ma di articoli creati ad hoc su informazioni incomplete che mirano a generare scompiglio su una determinata tematica. Perché il contenuto diventi virale, e quindi letto da molte persone, deve basarsi su argomenti attuali, “caldi” e molto partecipati. 

Da dove nascono le fake news?

Dietro alla realizzazione delle fake news si nascondono sia persone singole che organizzazioni. Le organizzazioni, in particolare, investono denaro e campagne a pagamento (soprattutto sui social network) perché la notizia diventi virale, aumentando così le condivisioni degli utenti e fornendo l’illusione che le informazioni fornite siano vere.  

Anche le persone possono condividere contenuti per destabilizzare l’opinione pubblica. Di nuovo, a giocare una parte fondamentale sulla credibilità della notizia (e della fonte) è la viralità del post che si basa sull’alto numero di condivisioni sui social

Bisogna dire che sono poche le persone che cliccano sul contenuto e investono il loro tempo nella lettura dell’articolo: molti, infatti, si fermano al titolo, senza approfondire. La condivisione, quindi, di post non verificati – che magari diffondono informazioni false o incomplete – può generare indignazione e allarmismo.

Perché il mondo della plastica è al centro delle fake news

Inquinamento, ambiente, cambiamenti climatici: gli argomenti che riguardano il pianeta e il suo futuro stanno molto a cuore alle persone. E la preoccupazione rispetto alle tematiche ambientali e la sostenibilità è un punto caldo che alimenta le fake news.

Per questo tutto ciò che ruota attorno alla plastica – materiale con cui sono prodotti molti oggetti che non vengono sempre smaltiti nel modo corretto – incuriosisce le persone. Dalla produzione allo smaltimento, la plastica diventa così uno dei soggetti preferiti delle bufale che circolano in rete. 

 

Notizia vera o falsa? Come difendersi dalle fake news

Visto il fenomeno dilagante, i motori di ricerca e i social network sono molto attenti alle fake news e cercano di stroncarle sul nascere grazie all’uso di appositi algoritmi. Non sempre, però, ci riescono. 
Per questo è consigliata una corretta lettura delle notizie, con verifica delle fonti e dell’attendibilità della notizia da parte del lettore. E per farlo si possono adottare alcuni semplici trucchi. 

 Per esempio, è utile:

  • Controllare sempre la provenienza di ogni notizia, valutando editore, autore e relative competenze e/o conoscenze del settore. Un consiglio che vale anche per le news condivise su Twitter/X, Instagram e Facebook.
  • Verificare se una notizia è ricca di dati, studi e fonti attendibili, se le citazioni sono corrette e si riferiscono a enti, organizzazioni o persone esistenti.
  • Non fermarsi al titolo, ma proseguire con la lettura dell’articolo
  • Confrontare più fonti e articoli sullo stesso tema.

 

Sostenibilità: per BMP TAPPI è un tema importante da promuovere

La Sostenibilità di BMP TAPPI

BMP TAPPI produce prodotti in plastica biodegradabile

In BMP TAPPI abbiamo a cuore la sostenibilità. Siamo consapevoli del fatto che la plastica, per degradarsi, ha bisogno dai 100 ai 1000 anni ma, allo stesso tempo, siamo convinti che non bisogna demonizzare questo materiale

Crediamo, piuttosto, che sia più importante capire come utilizzarlo in modo responsabile

In BMP TAPPI, per esempio, produciamo serie di prodotti in materiali di origine PCR (ottenuti dai rifiuti del consumatore/utente finale) e materiali di origine PIR (provenienti dai rifiuti generati dall’industria). Inoltre, abbiamo creato una serie di tappi tecnici interamente biodegradabili (che si possono anche personalizzare) e stiamo lavorando per produrre le nostre maggiori serie in materiale BIO.  

Non è tutto. Promuoviamo da sempre il corretto smaltimento perché solo così, al termine dell’utilizzo, i nostri tappi in plastica si potranno degradare senza rilasciare sostanze inquinanti nell’ambiente. 

 

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